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Inviato il Gio 26 Feb, 2009 14:31 Da SkyOne |
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Alleanza Nazionale - Circolo di Acate
Alleanza Nazionale preso atto della nomina dell’assessore ai Lavori Pubblici, assegnato in quota Forza Italia, si ritiene amareggiato ed emarginato per la scelta fatta dal Sindaco che ha così finito con il soffocare gli spazi di partecipazione alle decisioni politiche di maggioranza ed interrompendo ulteriormente l’apertura al dialogo e al confronto che Alleanza Nazionale ha sempre espresso ed auspicato (vedesi precedente documento).
Alla luce di ciò il Gruppo Consiliare non seguirà l’indirizzo politico della maggioranza, ma assumerà iniziative forti e decise miranti a risolvere le problematiche reali della città, altresì, gli assessori che rappresentano Alleanza Nazionale in giunta non interverranno alle attività collegiali.
Acate 25/02/2009
Il Gruppo Consiliare
Gli assessori
Il Commissario cittadino
fonte acateweb.it
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Inviato il Mer 25 Feb, 2009 18:26 Da SkyOne |
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COMUNE DI ACATE
PROVINCIA DI RAGUSA
All’ Egregio Dottor Agostino Fera
Procuratore della Repubblica
Presso il Tribunale di Ragusa
Nel momento in cui Ella si appresta a lasciare la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, e la “nostra” comune terra iblea, dopo oltre quattro decenni di illuminata ed imparziale presenza, al servizio dello Stato e dei cittadini, per assumere il prestigioso incarico di Procuratore della Repubblica al Tribunale per i minorenni di Catania, sento il dovere, a nome mio personale e dell’intera Giunta comunale di Acate, di ringraziarLa per il lavoro svolto.
So quanto Ella, in particolare, è legata ad Acate, sia per avervi trascorso un periodo della propria vita sia per i sodalizi amichevoli che ancora La legano a non pochi amici e conoscenti.
Sicuro d’interpretare i sentimenti di stima di tutta la cittadinanza, in attesa di poterLa incontrare personalmente “o Vischiri”, mi congratulo con Lei per i nuovi, prestigiosi quanto delicati compiti che L’attendono.
Distinti saluti
Dott. Giovanni Caruso, sindaco di Acate
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Inviato il Mar 24 Feb, 2009 11:04 Da SkyOne |
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I miei giochi da ragazzino
 Spesso i miei nipotini giocano a “nascondino” invitandomi a partecipare. Volentieri accetto ad un gioco da me preferito da ragazzino. Torna in me il ricordo della felicità condivisa con i compagni di strada e di quartiere. Ritrovo i giochi di una volta che furono vissuti con intensità e libertà di movimento nei primi anni del dopo guerra.
Mi piace offrire ai giovani una nuova lettura, un racconto del passato: La vita dei ragazzini con i loro giochi preferiti.
In questa pagina voglio tracciare la semplicità e la gioia sfrenata dei ragazzini del dopo guerra. Gli adolescenti privati dei giochi e della libertà dalla guerra. Costretti dai pericoli bellici a stare lontano da qualsiasi gioco all’aperto.
Non sto qui a parlare di un sentimento comune a tante persone, ma voglio rimarcare come ogni gioco all’aperto e negli spazi liberi dei quartieri, per noi fu motivo di gioia per la vita.
Nel 1945 avevo 7 anni, da poco era finita la guerra e la regolare quotidianità ritornata nelle famiglie portava ogni cosa alla normalità. La scuola era stata riaperta da un anno e più. Anche i giochi erano ritornati perla gioia de i ragazzini. La strada, la piazza, e la villa furono luoghi di piena libertà e spazi incommensurabili. Qui il godimento sfrenato e gioioso ci tratteneva per quasi un’intera giornata.
Molti ragazzi andavano a scuola con la cartella di ferro, una cassetta porta munizioni, di colore verde trovata nei campi, abbandonata assieme a bombe e fucili. Libri, quaderni, matite, penne e gomma da cancellare la riempivano. Per molti ragazzini era “la borsa di scuola”, pesante, ma utile per gli alunni delle elementari.
Ogni mattina si attendeva il suono della campana per entrare in classe nella palestra scoperta. ...
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Inviato il Dom 22 Feb, 2009 13:09 Da SkyOne |
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Inviato il Sab 21 Feb, 2009 17:35 Da SkyOne |
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Acate, carnevale ieri e oggi!
 Acate non vanta importanti tradizioni sul carnevale. Nel passato solo scherzi e qualche maschera di gente umile e povera. Pertanto possiamo raccontare ben poca cosa tranne che qualche episodio o scherzi negli anni dell’immediato dopoguerra. Negli anni 40 e sino agli anni '50 del 1900, la maschera tipica era "Piripidduzzu", un contadino che indossava abiti larghi, lunghi e lacerati, scarpe grandi e rattoppate. Portava in bocca una grossa pipa di canna, costruita con le proprie mani. Fumava tabacco, paglia, foglie secche di vite. Percorreva il Corso, seguito da tanti bambini e ragazzi di ogni età, che allegramente lo burlavano. Rispondevano al suo invito a seguirlo nel canto carnevalesco.
Lungo il percorso ad ogni crocevia, detto “cantunera”, si fermava e cantava tra l’allegria e il fumo della pipa rudimentale.
Il suo canto in dialetto, ad alta voce e scomposto recitava: “Quantavi ca nun mi fazzu na fumata…e i ragazzi a coro UHFUHHUU!... UHHFFUUHFU!... con tiri di giacca, cappello “u tascu” tolto e rimesso, e così sino ai quattro canti i “4 cantuneri”, dove si fermava e ancora cantava: “ Quantavi ca nun viru la me Zita! UHFUHUHFUH!!!... UHFFUFUHU!!!... Quantavi ca nun mi fazzu na fumata… e via il coro UHHUFU!..HHUFUh! Ora vaiu unni è la ma zita! HUFUHUF! HUFUHUF! Ora mi fazzu na fumata! UHHFUH!..UUHFHU!!!.. e tutti a ridere. Dalla pipa fuoriusciva fumo pungente per via di un tabacco rudimentale, e li tutti a ridere, a scherzare a volte anche un po’ pesante.
Piripidduzzu era felice, fumava e cantava, tutti ridevano e scherzavano tirando giacche, cappelli, coppole, cantavano e saltavano.
In occasione del carnevale di alcuni decenni fa, ‘Nzino Albani, Ugo Lantino, Pietro Occhipinti, Giovanni Albani, Giacomo Albani ed altri giovani brillanti ed estrosi, organizzarono ai quattro canti uno scherzo che coinvolse tanta gente. ...
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